La magia delle arti performative
La Notte Bianca è da svariati anni un appuntamento fisso di molte città italiane, dalle metropoli alla provincia, da nord a sud della penisola. In questa occasione centri storici, musei, palazzi statali, edifici privati, chiese, ristoranti, bar e attività commerciali aprono le porte tutta la notte, richiamando folle di gente e ammassando eventi come mostre d’arte figurativa, spettacoli teatrali, esibizioni di ballerini e chi più ne ha più ne metta.
Eppure forse non tutti sanno che la nascita di questa tradizione risale al lontano 1833, quando a Lanciano, in Abruzzo, venne celebrata ininterrottamente tra la notte del 13 e del 14 settembre la Madonna del Ponte, ovvero il Santo Patrono della cittadina.
Dopo alcune esperienze più recenti a Berlino (la “Notte Lunga dei Musei” del 1997) e a Parigi (la “Notte Bianca” del 5 e 6 ottobre 2002), i comuni italiani hanno ripreso a proporre questa iniziativa oppure ne hanno lanciato altre con un nome leggermente diverso ma di taglio molto simile, solitamente durante o intorno la fine del periodo estivo.
Roma è stata la prima in Italia riappropriarsi del concetto di Notte Bianca, con l’edizione del 2003, impostando le coordinate che sarebbero state seguite da centinaia di comuni più in avanti: una serie eclettica di eventi culturali organizzati in concomitanza con l’apertura notturna e gratuita dei musei. La maggior parte di queste iniziative persegue l’obiettivo di esaltare e dare nuovo lustro a tradizioni e monumenti locali, cercando di raggiungere un connubio tra patrimonio artistico e modernità urbana.
Ma ci sono casi in cui questo impianto di base viene modificato per dare vita a iniziative originali, con un indirizzo più specializzato. É per esempio il caso della Fashion Night, organizzata dalla rivista di moda Vogue, che coinvolge Milano e Roma per una notte bianca interamente dedicata al mondo della moda e del glamour.
Un altro esempio di notte bianca diversa dal solito ci viene fornito ogni anno da Venezia, che ci ricorda di non essere solo la città del Carnevale, di uno dei più famosi CasinòItaliani o delle gondole. L’Università Ca’ Foscari di Venezia, in collaborazione col Comune e con il patrocinio della Regione Veneto, propone dal 2011 Art Night Venezia, una manifestazione inserita nel calendario ufficiale delle “Città in Festa” e delle “Notti d’Arte europee”
Art Night si distingue dalle altri notte bianche perché si svolge nel sabato più prossimo al solstizio d’estate e per l’attenzione rivolta all’arte contemporanea. Nel corso delle varie edizioni infatti Art Night ha ospitato nomi di punta del mondo culturale italiano, dall’attrice Ottavia Piccolo, con il suo tributo alla premio nobel per la letteratura Wisława Szymborska, allo scrittore Paolo Nori, dalla musica di gruppi come Ninos du Brasil e Marlene Kuntz alle performance come quella della compagnia Ludovica Rambelli, che nel corso dell’edizione targata 2019 ha inscenato, attraverso i corpi degli attori, ben 23 opere del Caravaggio, rinnovando così i fasti della tecnica settecentesca del Tableau Vivant e facendosi accompagnare dalle composizioni di Antonio Vivaldi, J. S. Bach, W. A. Mozart e Jean Sibelius.